Scultura programmatica
nel terzo Reich
Prezzo di listino € 200,00. Nuovo prezzo dedicato alla promozione «Il piacere di scegliere» € 60,00
- Autore Klaus Wolbert
- Contributori Traduzione di Maria Anna Massimello
Traduzione di Giulio Schiavoni - Dimensioni 24x33,5 cm
- Rilegatura Cartonato con sovraccoperta
- Pagine 408
- Illustrazioni 271
- Lingua Italiano
- Anno 2018
- ISBN 9788842224624
- Prezzo € 60,00 € 57,00
Il senso depravato della bellezza nella scultura nazista
Negli edifici di rappresentanza, la NSDAP, il «Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori» volle ostentare con imponente grandiosità la scultura accanto all'architettura. Le opere dei principali scultori del Terzo Reich (da Arno Breker a Georg Kolbe e a Josef Thorak, tra i tanti) conferivano una realtà fisica all'immaginario ideologico razzista della NSDAP, esempi della superiorità dei «tipi ariani». I primato della «bellezza» doveva far apparire lo Stato nazionalsocialista come tutore del «bello» e aprire la via alla selezione e al declassamento di coloro che non apparivano adeguati ai canoni di bellezza, individui classificati di «razza impura» o non sufficientemente «belli». Per Wolbert l'attrazione dei corpi nudi documenta quanto gli scultori nazionalsocialisti fossero implicati nell'immane annientamento perpetrato dal Terzo Reich. Edito in collaborazione con VAF Foundation
Luca Beatrice, Il Giornale, 11/01/2020
La lettura strumentale del gusto ellenistico voleva giustificare la soppressione dell'imperfetto
Marco Enrico Giacomelli, Artribune, 07/01/2020
Perché il nazista è nudo? Un libro lo spiega
Enrico Manera, Rai Radio | Doppiozero, 09/10/2019
Sulla scultura nazista